Vuoi sapere chi sono, mia cara? Sono l'uomo che ha
mangiato la sua anima ed ho una medusa tatuata sul fegato. Mio padre non è Dio, ma posso
concedermi ugualmente il lusso di indossare con estrema non-chalance la mia
corona di spine, nei giorni festivi.
Sono l'uomo che ha baciato la metafisica -con la lingua- ed ho la
quiete in una mano e l'eco di un acquazzone nell'altra. Mia madre, se mai ne
avessi avuta una, sarebbe morta di segreti e di menzogna, affogata come una
zanzara nel whisky.
Fino a quando dovrò tenerti per mano? Ti avverto che non mi
tratterrò a lungo. Sarà che il vento ed io trasciniamo aquiloni, in fondo sto
molto meglio di prima, se un prima c'è stato. Come sovrintendente alla
circostanza fortuita ho molto da fare (sapessi quante
responsabilità!) e sono ricercato in un paio di emisferi -specie quello ovest- ma son
maestro di sviluppo e d'errore, di penna professore e nutro velleità
canore: dalla mia sudata incandescenza saprò distillare lo spirito di cui hai
bisogno, farne vangelo e con esso ucciderti, al solo scopo di dimostrare che
posso anche ridarti la vita, sempre che non mi facciano male i piedi. Il
tempo, è quello che mi manca, solo quello.
by ittica 2001
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