ci sono diversi modi d'amare, carissima Lasher.
noi non lo abbiamo incontrato al supermercato. non è il nostro
collega di lavoro. non è il vicino di sopra che porta a spasso il
cane la domenica mattina.
[apro il barattolo e il liquido agrodolce delle barbabietole rosse
scivola giù nel lavandino]
noi ce lo siamo cercato, lo abbiamo voluto proprio così com'è.
non è stato un caso: niente destino. niente incontro fortuito
dal fotografo, niente drink offerto per noia al disco pub venerdì
sera, niente scambi di battute per riempire il silenzio nella sala
d'aspetto del dentista. è diverso.
[sciacquo la rucola. merda, ho sbagliato rubinetto e ho aperto
quello dell'acqua calda. ma dove ho la testa?]
il nostro è un averlo scelto con cura, sezionato in pezzi per
arrivare all'osso, conosciuto fin nelle sue orribili viscere,
scomposto nelle sue diverse forme di esistere come un prisma
fa con la luce del sole, senza che lui neanche se ne accorga.
quindi -non contente- ce lo siamo sniffato, iniettato, assunto,
inghiottito, affogato nei succhi gastrici e poi vomitato, per
saturazione e disgusto. per non esserne ancora sazie, e ritrovarsi
lì a leccare il pavimento, pur di averne ancora.
[prendo il coltello. mi fa sempre lo stesso effetto fissarne a lungo
la lama. taglio i pomodori, li sbatto nell'insalatiera, li cospargo di
sale]
è amore questo? o piuttosto un volersi fare del male? io lo
sapevo prima ancora di cominciare che ci avrei lasciato le penne
questa volta. ma non è bastato a farmi desistere. e tu? dimmi la
verità, anche tu lo sapevi.
[timo, salsa di soia, aglio, paprika dolce e yogurt naturale. sì,
sull'insalata: squisito. e niente olio]
per me ormai è quasi un quieto convivere con la mia pena, se
anch'essa m'abbandonasse mi sentirei ancora più sola. credo
sia un meccanismo di autosantificazione, ci si innamora del
proprio dolore e ci si sente nobili perché si soffre.
specchiandomi nelle tue parole, Lasher, per un attimo m'illudo
di trovare la forza di liberarmi. invece dovrò cambiare casa,
perché ogni volta che rientro m'aspetto di trovarlo lì, seduto
sulle scale.
[aggiungo notevoli quantità di cipolla, tanto stasera non bacio
nessuno]
by ittica 2001
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